Il celebre vulcano Santorini sta dando prove di un certo risveglio.
Fin dall’inizio di Luglio, l’attività sismica di quest’Isola, adesso famosa per il turismo, un tempo invece grosso vulcano, si è presentata al di sopra della norma, facendo prevedere un’ipotetica eruzione, anche se al momento si possono fare solo ipotesi in tal senso.
L’ultima esplosione vulcanica dell’Isola ebbe luogo nel 1950, e l’attività di questo vulcano dell’Egeo è vecchia di oltre due milioni di anni.
Tuttavia, la sua esplosione più celebre, che diede luogo alla formazione dell’attuale caldera, ebbe luogo nel 1627 A.C.
Si suppone infatti che quella esplosione (verificatasi con lo svuotamento completo della camera magmatica dell’epoca, con il crollo della struttura vulcanica e l’invasione della caldera da parte di milioni di tonnellate d’acqua), determinò la fine della civiltà Minoica: l’Isola di Creta fu infatti colpita da devastanti tsunami alti 20 metri e da una pioggia incessante di ceneri incandescenti.
Si suppone anche che l’esplosione di tale vulcano abbia provocato la nascita della leggenda di Atlantide, illustrata da Platone, con la storia di una civiltà abbattuta nel giro di una sola notte colpita da onde altissime (anche se ovviamente non vi sono prove definitive in tal senso).
Comunque sia, questo vulcano ha le potenzialità di un’esplosione di grandezza VEI 7, il massimo nella scala di potenza di un’eruzione vulcanica.
Ma forti furono, probabilmente, anche le ripercussioni climatiche legate all’immissione nella Stratosfera di grandi quantità di polveri vulcaniche.
Nella foto, è evidente la forma a caldera invasa dalle acque del Mediterraneo dell’Isola di Santorini.
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