Anzitutto, occorre fare una precisazione: con il termine Uragano si intendono le violentissime tempeste tropicali che si sviluppano sull’Oceano Atlantico, catalogate in base alla velocità massima raggiunta da parte del vento.
Essi solitamente si formano al largo delle coste africane, per muoversi verso l’Isola di Cuba, il Mar dei Caraibi (dove si rinforzano), finendo sulle coste messicane o statunitensi.
Col termine Tifone, si intendono le analoghe tempeste tropicali che si sviluppano però nell’Oceano Pacifico centrale, andando ad investire le Filippine, il Mar della Cina, le Isole Giapponesi, a seconda delle loro traiettorie.
Le Isole Filippine sono state colpite dal Tifone Nesat, il quale ha scaricato la propria furia dei venti fino a 170 kmh, provocando 7 morti, 4 dispersi e l’evacuazione di oltre 100 mila persone.
Esso dovrebbe muoversi verso il Mar Cinese meridionale ed il sud della Cina, ma anche in India si segnalano oltre 60 morti dall’inizio del mese a causa delle alluvioni monsoniche che hanno colpito questa Nazione.
Ma c’è da segnalare il curioso caso del Tifone Roke, che ha provocato numerosi danni in Giappone, ma che, inseritosi nella corrente occidentale delle medie latitudini, ha poi proseguito il suo viaggio nell’Oceano Pacifico settentrionale, e adesso si prepara ad investire il Canada occidentale e lo Stato di Washington.
Sono previsti venti fin quasi a 180 kmh a nord di Vancouver, sulle Isole Queen Charlotte, ma è da segnalare la possibile caduta di un metro di neve fresca sul Monte Baker, nello Stato di Washington, stato occidentale statunitense.
Su questo monte il manto nevoso sfiorava in certi punti i 15 metri di altezza ancora a metà Luglio, dopo una delle stagioni più nevose di sempre sulla zona!
Da www.sat.dundee.ac.uk: i resti del Tifone Roke all’assalto della costa nord occidentale americana
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