La neve chimica, fenomeno misterioso ma affascinante!

E’ successo molte volte negli ultimi anni, in Val Padana soprattutto, ma anche in altre Nazioni estere (in Germania, ad esempio, nel bacino industriale della Ruhr).

Le mappe pongono un robusto anticiclone invernale, dal quale non è possibile sperare in alcuna nevicata, al massimo in situazioni noiose di nebbie persistenti.

Ma ecco, all’improvviso, la nebbia lascia intravedere qualche micro fiocco, la nevicata si intensifica, e spesso i micro fiocchi raggiungono dimensioni impressionanti, lasciando il passo ad una nevicata intensa mentre appena 2-300 metri sopra lo strato nebbioso il cielo è sereno e splende il Sole!

Negli ultimi giorni, precipitazioni nevose in Pianura Padana hanno raggiunto dimensioni notevoli, anche di 5 cm di spessore, e, come noto, sono provocate dalla condensazione della nebbia sopraffusa (goccioline di nebbia presenti allo stato liquido con temperature sotto lo zero), in presenza di nuclei di condensazione che possono essere di origine industriale (solfuro di rame, ossido di rame, ioduro di piombo), donde il noto nome di “neve chimica”.

Questo fenomeno era rarissimo fino ad oltre vent’anni fa, nei manuali di meteorologia non veniva riportato, né se ne avevano segnalazioni particolari.

Probabilmente, la presenza di inquinanti come le particelle di zolfo, od i residui della combustione del carbonio (fuliggine), creavano le famose “cappe di smog”, ed in qualche modo impedivano il fenomeno.

La “data di nascita” della neve chimica, almeno a livello di conoscenza nazionale, è in un fenomeno capitato nel Milanese nel Dicembre 1984.

Alla fine di dicembre, nel corso di un’ondata di freddo dai Balcani, cielo sereno, e nebbia, un giornalista del Corriere della Sera venne avvisato di andare a vedere l’incredibile nevicata che si era verificata a Segrate.

Constatato che, mentre a Milano il cielo era sereno senza un briciolo di neve, mentre Segrate era ricoperta da un manto bianco fresco di alcuni cm, il giornalista chiese spiegazioni ad un passante, che dette la colpa al “polo chimico” di Segrate.

Donde la denominazione di “Neve Chimica”, forse impropria, ma che è diventata popolare soprattutto con la venuta di internet, quando il termine si è diffuso tra i meteofili, e da qui anche agli esperti ed agli addetti ai lavori, che hanno iniziato ricerche accurate su questo fenomeno sempre più diffuso nella stagione invernale.

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