Il gas Ozono (O3), è considerato un gas tossico ed inquinante nei bassi strati, mentre nella stratosfera è considerato della massima utilità in quanto in grado di schermare i pericolosi gas ultravioletti emessi dal Sole.
Tuttavia, in questo caso è stato considerato da un altro punto di vista, quello di precursore delle scosse sismiche.
Secondo una ricerca effettuata dall’Università della Virginia, tale gas può essere prodotto anche dalla fatturazione delle rocce, e, quindi, essere utilizzato come precursore dei terremoti.
La ricerca ha esaminato le quantità di ozono emesse durante la perforazione o lo schiacciamento di rocce ignee o metamorfiche, quali granito, basalto, quarzo.
La massima quantità di ozono è risultata quella emessa dalla riolite.
Poco prima di un terremoto, infatti, le elevate pressioni endogene tendono a fratturare le rocce, permettendo l’emissione di molecole di ozono.
Ci si è chiesti anche se gli animali, che sembrerebbero preavvertire le scosse imminenti, non facciano altro che sentire le variazioni di ozono emesso dal sottosuolo.
In questo modo, basterebbero dei rilevatori di questo gas posizionati vicino alle faglie geologiche ed alle zone di frattura della crosta, per valutare il possibile arrivo di un terremoto in caso di un aumento dell’ozono troposferico.
Una rilevazione di aumento dell’ozono troposferico potrebbe essere utile anche a prevedere disastri in caso di scavo di gallerie, oppure nelle miniere o in caso di sommovimenti franosi.
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