Il temporale autorigenerante di Genova

La genesi di questi fenomeni intensi rimane la medesima: correnti fredde si gettano su di un mare ancora caldo e ricco di umidità, che fornisce l’energia necessaria per la formazione di intensi temporali.

Lo stato di blocco esercitato dalla zona di alta pressione sui Balcani rende stazionari i fenomeni temporaleschi, incentivati anche da un effetto stau indotto dalle correnti meridionali che impattano la costa ed i rilievi Liguri.

Purtroppo si tratta di un dramma annunciato: forti nubifragi erano stati infatti previsti dai modelli LAM sulla Liguria, e nuclei di grosse precipitazioni erano previsti proprio attorno alla zona di Genova, anche se esiste sempre un certo margine di incertezza sulla precisa localizzazione dei fenomeni.

Riguardo ai quantitativi pluviometrici caduti, dalla Rete ARPAL notiamo la caduta di 205 mm a Genova centro Funzionale, 280 mm a Premanico, 165 mm a Genova Sant’Ilario, 460 mm a Vicomorasso, con una “punta” massima di oltre 150 mm tra le 12 e le 13, 303 mm a Creto, 330 mm a Crocetta di Orero, circa 500 mm a Genova Quezzi, 387,2 mm a Genova Università.

Il Torrente Bisagno, già autore di altre disastrose alluvioni, è straripato, raggiungendo livelli di altezza simili a quelli della celebre alluvione genovese dell’Ottobre 1970.

Purtroppo la situazione di pericolo non sembra finire: stavolta potrebbe toccare al Piemonte, nella giornata di domani, a vedere fenomeni di forte intensità.

Commenta...

commenti

Condividi

You must be logged in to post a comment Login