E’ l’opinione del climatologo Harris del sito http://www.longrangeweather.com, che ha esaminato il database delle temperature globali da poco elaborate dall’università di Berkley in California.
Il grafico mostra un netto aumento delle temperature a tra il 1800 ed oggi, tuttavia la massima parte del riscaldamento globale si è verificata fino al 1999, mentre da allora le temperature presentano oscillazioni attorno ad una linea stazionaria.
A partire dal 1999, anzi, sul parte del Nord Europa e su gran parte degli Stati Uniti si è verificato “un sostanziale raffreddamento ed un enorme incremento delle nevicate invernali che ha portato a fenomeni alluvionali primaverili”.
Le Primavere negli States sono state particolarmente umide e fresche, e l’ultima Primavera ha portato ad un numero record di tornado sulle Grandi Pianure americane.
C’è, bisogna dirlo, una grande incertezza sui dati rilevati delle temperature: molte stazioni sono state dismesse, oppure non viene più fatta manutenzione, a seguito soprattutto della grande crisi economica.
E, nonostante oltre 10, 000 stazioni presenti al Mondo, tantissima parte della superficie terrestre non è monitorata a sufficienza, ad esempio deserti, oceani, Artico, ecc.
L’università di Seattle in Washington ha cercato di prevedere il clima dei prossimi anni attraverso l’uso di modelli climatologici a lunghissima scadenza.
Il risultato, pur tra tantissima incertezza, è quello di mostrare un forte incremento di precipitazioni alle alte latitudini settentrionali per il prossimo decennio.
Questo significa un forte incremento delle nevicate invernali.
Diversi scienziati Russi, Europei e Giapponesi, sono concordi nell’indicare nel 2014 la data nella quale il clima dovrebbe tendere ad un sensibile raffreddamento globale!
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