E’ possibile fare una ricostruzione del clima dell’Arabia durante il Medioevo, grazie alla presenza ed allo studio di numerosi manoscritti, e relazioni di storici, durante il periodo tra l’816 ed il 1009 redatti a Bagdad.
Si tratta dell’opera di ricerca e di studio di un team di scienziati spagnoli dell’Università d’Estremadura, che sta esaminando migliaia di manoscritti del 9° e 10° secolo, corrispondenti al 3° e 4° secolo del calendario islamico.
L’antica Bagdad era un centro commerciale e culturale del Medioevo, e venivano redatte accurate cronache di eventi eccezionali, come il congelamento dei fiumi, o nevicate, o grandinate, od altre anomalie climatiche straordinarie.
L’esame delle fonti scritte ha messo in evidenza la presenza di un brusco raffreddamento climatico, verificatosi nella prima metà del 10° secolo, subito prima dell’avvento del Grande Caldo Medievale che si ebbe nel Secolo successivo.
E’ un periodo freddo di cui finora non si avevano notizie, tuttavia si riporta negli scritti la presenza di un mese di Luglio freddissimo nell’anno 920 dC, inoltre si sono registrate nevicate a Bagdad nel 908, nel 944 e nel 1007 dC.
Negli ultimi secoli, l’unico evento di cui si abbia conoscenza è stato quello del 2008.
E’ possibile anche che il gelido Luglio del 920 dC sia stato provocato dagli effetti della polvere vulcanica di una grande esplosione verificatasi in qualche luogo della Terra.
Nell’immagine satellitare: la neve caduta tra il 17 ed il 19 Febbraio scorso in Libano (oltre 2 metri di neve fresca) e nei dintorni di Damasco, in Siria (da http://iceagenow.info).
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