Il caldo medievale superiore al Global Warming attuale

Già lo si era sospettato, notando molti particolari (limite dei boschi antichi più in alto dell’attuale, alcuni passi alpini medievali tuttora impraticabili).

Ma le conferme giungono sempre più dagli studiosi: il noto “Optimum” medievale, nel periodo approssimativo tra l’800 ed il 1100 circa DC, sembra avere toccato dei massimi di caldo ben superiori a quelli contemporanei.

In particolar modo nel caldissimo secolo compreso tra l’anno Mille ed il millecento.

Si tratta di studi particolarmente importanti, in quanto pongono dubbi su quanto del Global Warming attuale sia di origine naturale e quanto di origine antropica.

Nel 2007, a Durrers Maar, in Germania, è stata prelevata una “carota” di terreno nella torba paludosa sita su montagne del Sud Ovest dello Stato.

Tramite gli isotopi del Carbonio presenti nella cellulosa intrappolata nella torba, è stato possibile ricostruire l’andamento delle temperature sull’Europa Centrale negli ultimi duemila anni di storia.

E tali cambiamenti sono stati numerosi ed improvvisi, anche in un’epoca nella quale la CO2 era presente in quantità molto minore rispetto all’attuale.

Il periodo più freddo di tutti risulterebbe quello compreso tra il IV ed il VII Secolo dopo Cristo, un periodo molto freddo e probabilmente anche umido, con temperature inferiori alle attuali anche di 2°C.

Seguì il caldissimo periodo medievale, con temperature anche di 3°C superiori al normale nel XII Secolo.

Poi, un primo brusco calo ebbe luogo attorno al 1200, ed un altro molto accentuato poco dopo il 1400.

Infine, tra il 1600 ed il 1850 la “Piccola Età Glaciale”, di entità però probabilmente inferiore al gelo del IV Secolo.

Poi, il riscaldamento contemporaneo, di entità quanto meno paragonabile a quello del Medioevo, e probabilmente inferiore ad esso.

Restano infatti delle piccole incertezze legate ai metodi di calibrazione dei dati, anche se l’estrema variabilità climatica dell’Europa Centrale negli ultimi duemila anni di storia non si può mettere in dubbio!

In allegato il grafico tratto dal sito http://c3headlines.typepad.com che mostra la variabilità climatica in Germania negli ultimi duemila anni.

Commenta...

commenti

Condividi

You must be logged in to post a comment Login