E’ stato pubblicato sull’ International Journal of Modern Physics un accurato studio sul comportamento delle temperature negli ultimi 100 anni, ad opera di Horst-Joachim Ludecke, Rainer Link, and Friedrich-Karl Ewert dell’Istituto Europeo di Clima ed Energia, a Jena, in Germania.
E’ stato esaminato un database di 100 anni di ben 2249 stazioni di rilevazione del GISS (NASA), suddivise in due periodi di 50 anni, tra il 1906 ed il 1955, e tra il 1956 ed il 2005.
I dati descrivono un aumento di +0,58°C nel periodo tra il 1906 ed il 2005, tuttavia l’aumento è forte soprattutto nelle stazioni interessate da un forte sviluppo urbano, che “falsifica” quello di origine naturale.
Infatti l’aumento cala a soli +0,41°C se si restringe il set di dati alle stazioni con popolazione inferiore ai 1000 abitanti ed oltre gli 800 metri di altezza.
Attraverso l’uso di metodi matematici e statistici, si è potuto osservare che il trend naturale di aumento delle temperature può spiegare tra il 40 ed il 90% dell’aumento delle stesse, relegando un fattore forzante ad un ruolo minoritario.
Tale fattore forzante può essere l’aumento della CO2, ma avere anche altre cause.
Il grafico in allegato mostra il comportamento medio delle temperature di 581 stazioni di misura situate in località con meno di 1000 abitanti.
Si nota un aumento termico nel periodo 1901-1934, un calo nel periodo 1934-1979, ed un successivo aumento nel periodo attuale.
I dati poi potrebbero trovare un ulteriore elemento di disturbo dal fatto che, a partire dagli anni Novanta, sono sensibilmente diminuite le stazioni di rilevamento rurali del GISS.
Gli studiosi valutano la possibilità che l’aumento termico sia dovuto tra il 40 ed il 70% a cause naturali, a seconda delle caratteristiche delle stazioni di rilevamento.
Per il periodo tra il 1906 ed il 1955 tali probabilità salgono fin oltre l’80%, mentre per il cinquantennio successivo oscillano tra il 60 ed il 70%.
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