Freddo e tempeste in Alaska

L’arrivo dell’intensa perturbazione ha sconvolto la zona attorno allo stretto di Bering, portando tanta distruzione, ma, per fortuna, nessuna vittima, anche perché la popolazione era stata avvisata con congruo anticipo.

Molti tetti sono stati scoperchiati, però, dal vento, che ha raggiunto raffiche di 89 miglia orarie (oltre 150 kmh), a Wales, sulla punta occidentale della Penisola di Seward, sullo Stretto di Bering.

Questo ha fatto catalogare la tempesta come “uragano di categoria 1”, estremamente raro a queste latitudini.

La “Bomba” è stata denominata “Snowicane”, per indicare l’arrivo di un vero e proprio uragano nevoso!

La città di Nome ha avuto un minimo barico di 977 hPa, con una tormenta di neve accompagnata da temperature minime fino a -19°C, prima che l’aria più mite oceanica avesse la meglio, portando i termometri a +2°C.

Ma il freddo persiste indomito su tutte le altre località dell’Alaska, dove nevica anche intensamente.

A McGrath sono caduti circa 43 cm di neve, e la temperatura ha raggiunto un minimo di -29,4°C.

Nevica anche a Bettles, con -27,4°C di minima e 24 cm di neve al suolo.

Anche ad Anchorage è iniziato a nevicare con una minima di -15,6°C.

Bisogna dire che, come visibile dalle immagini, il vento fortissimo e la neve polverosa impediscono il formarsi di accumuli consistenti al suolo (anche se possono esserci accumuli enormi nelle zone dove il vento spinge e comprime la neve, come a ridosso di muri o di rialzi del terreno).

All’indirizzo : http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=8M2CwRBeTTg, si può trovare un video illustrante la tempesta nel suo impatto sul suolo dell’Alaska, sulla città di Nome.

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