Un articolo apparso sul sito www.skepticalscience.com , afferma che la prossima era glaciale possa essere rinviata di almeno 15 mila anni a causa della presenza di CO2 in eccesso sul nostro Pianeta.
A proporci questa tesi singolare è il Prof. Cook, che ha esaminato i grafici corrispondenti dell’attività solare, comparata con l’andamento della temperatura terrestre nei secoli e millenni passati.
Come mostra il grafico dell’attività solare degli ultimi Secoli, la radiazione solare complessiva in arrivo sul nostro Pianeta non muta di molto, mostrando una variabilità di appena 2,5-3 W/mq, sufficiente comunque per passare da condizioni di PEG (Piccola Età Glaciale), come nel Seicento durante il Minimo di Maunder, alle attuali condizioni di Global Warming.
Da notare che questa piccola variabilità è comunque superiore al forcing radiativo in riscaldamento da parte della CO2 che è pari ad 1,48 W/mq.
Il grafico mostra d’altro canto una radiazione solare in diminuzione dopo il massimo raggiunto tra il 1950 ed il 2000.
Un altro grafico che mostra le variazioni cicliche climatiche ricavate dai carotaggi sulla Calotta Antartica confermano una “ciclicità” di circa 100 mila anni tra un periodo glaciale e l’altro, intervallate da “pause” di clima caldo della durata di circa 10 mila anni.
Queste pulsazioni glaciali sembrano legate ai movimenti astronomici del nostro Pianeta, in particolare alla precessione degli equinozi (il moto della Terra attorno al proprio asse).
La minore insolazione sul nostro Emisfero, infatti, nel corso del periodo estivo, favorirebbe un minore scioglimento dei ghiacci e delle nevi invernali, che, per effetto albedo, contribuirebbero a raffreddare ulteriormente le temperature, innescando così l’inizio di un’Era Glaciale.
Tale processo, per il Prf. Cook, avrebbe una durata variabile tra i 10 ed i 20 mila anni.
Tuttavia, anche se siamo alla fine di questo periodo interglaciale, una nuova Glaciazione non potrebbe avere inizio.
Questo perché l’aumento di CO2 nella nostra atmosfera, unito a quello di altri gas a forte effetto serra come il Metano, impedirebbe tale raffreddamento, posticipandolo di almeno 15 mila anni!
In questo modo si genererebbe il più lungo periodo interglaciale nella storia degli ultimi 2,6 milioni di anni di vita della Terra!
Questo nel caso in cui le emissioni di CO2 si limitassero alle 300 gigatonnellate.
Nel caso in cui superassero le 5000 gigatonnellate, la temperatura della Terra rimarrebbe stabile di circa 2°C superiore all’attuale per almeno 500 mila anni!
Alcune domande restano tuttavia irrisolte: tra esse, quali sono stati i meccanismi che portarono, durante il periodo interglaciale, le temperature ad essere superiori alle attuali senza alcuna emissione di CO2 antropico?
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