Si passa poi alla più celebre ondata di freddo dei tempi storici moderni, quella dell’inverno 1708-09.
In questo caso, la notte di Natale del 1708 intervenne una delle più brutali invasioni di aria fredda da est mai avutasi nella storia dell’ultimo millennio sulle Isole Britanniche.
Accompagnata da un’intensa bufera di neve l’irruzione fredda seppellì numerosi capi di bestiame e di pecore, che morirono dal freddo, ma comunque sull’Isola il freddo fu poi intermittente, ed il Tamigi gelò solo a tratti.
Un altro Grande Inverno del XVIII Secolo fu quello del 1739-40, iniziatosi proprio il giorno di Natale con intensi venti freddi da est che rapidamente portarono la temperatura di Londra a -15°C in pieno pomeriggio.
L’irruzione fu così improvvisa e tempestosa da uccidere numerose persone congelandole sulle strade o sulle barche del Tamigi già il primo giorno.
Il Tamigi fu ricoperto da enormi blocchi di ghiaccio, e fu istituita una gigantesca “fiera del Ghiaccio” sopra il fiume congelato.
Una misurazione fuori di una casa sopra il Tamigi arrivò a misurare una temperatura di -23,9°C.
Si passa poi al giorno di Natale del 1762, quando un’altra terribile irruzione sconvolse Londra fino al 29 Gennaio 1763, e gelarono sia il Tamigi a Londra che il Severn a Worcester.
Il 31 Dicembre 1762 alcuni gentiluomini osservarono che un bicchiere d’acqua esposto all’aperto gelava completamente in soli 6 minuti, un bicchiere di vino porto rosso in 2 ore, ed un bicchiere di brandy in sole 6 ore.
Fine seconda parte
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