Le previsioni di meteorologia spaziale

 

E’ stato sviluppato un nuovo modello computerizzato che riesce a prevedere con congruo anticipo il comportamento di una CME solare, ed il suo arrivo sul nostro Pianeta.

Durante una fase di massima attività solare, infatti, la nostra Stella, periodicamente, espelle grandi quantità di materiale, fenomeno chiamato Espulsione di Massa Coronale (CME), costituito da diverse decine di milioni di tonnellate di protoni ed altre particelle, espulse dal Sole ad una velocità di diversi milioni di km all’ora.

Tali esplosioni possono avere notevoli conseguenza sul campo magnetico terrestre, e sulle nostre attività umane (satelliti danneggiati elettricamente, funzioni di navigazione GPS saltate, black out elettrici, ecc.)

Prevedere questo fenomeno con anticipo è quindi di notevole importanza.

Un consorzio di 11 istituzioni guidato dalla Boston University, in collaborazione con il SWPC (National Oceanic and Space Atmospheric Administration Meteo Prediction Center di Boluder, in Colorado), ha elaborato un modello di previsione sulla base di quelli che sono i modelli di previsione meteorologici.

In pratica si tratta di simulazioni di come una CME si comporta nello spazio interplanetario dopo la sua uscita dal Sole.

Una componente del modello simula i suoi progressi in tre dimensioni nello spazio in direzione della Terra, ed anche oltre di essa.

Questo ha permesso di ridurre i tempi di previsione di arrivo della CME sulla Terra dal precedente margine di 15 ore, fino ad un margine di sole 6 ore.

Quello che resta difficile è il calcolare le conseguenze precise di una CME al suo arrivo nel campo magnetico terrestre, per questo saranno necessari ulteriori studi.

Da : http://news.sciencemag.org : la previsione di come una tempesta solare possa giungere sulla Terra è stata migliorata attraverso un modello di simulazione spaziale.

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