La scoperta, da parte degli astronomi, è di fondamentale importanza per capire se il “dono della vita” sia presente solo sul nostro Pianeta, oppure se la vita è diffusa nel nostro Universo.
L’acqua è infatti fondamentale per la vita in quanto costituente di tutte le cellule viventi, ed inoltre lo strato liquido protegge le molecole dalle dannose radiazioni spaziali (raggi cosmici oppure ultravioletti) che impedirebbero lo sviluppo delle prime forme di vita.
Uno studio effettuato dall’astronomo Michiel Hogerheijde Osservatorio di Leiden in Olanda, che ha utilizzato i dati dello Herschel Space Observatory, ha individuato una “nebbia” attorno alla stella TW Hydrae, stella distante 175 anni luce dalla Terra, ed appartenente alla costellazione dell’Idra.
Questa è una stella in formazione, circondata quindi da un disco di polveri, ma esse sembrano costituite da granelli di ghiaccio rivestiti da polveri, in pratica delle grandi comete ghiacciate che circolano attorno alla stella.
L’immagine, tratta da ESA/NASA/JPL-Caltech/Leiden Observatory, mostra chiaramente il “picco” di vapore acqueo ghiacciato nell’emissione luminosa di tale disco stellare.
Le stelle giovani sono caratterizzate da un disco di accrescimento di polveri, materiale che in parte finisce al centro del disco innescando poi l’accensione delle reazioni nucleari che danno origine alla stella vera e propria, in parte si aggregano tra loro formando pianeti ed asteroidi.
La presenza di grandi quantità di ghiaccio coperto da polveri e di nuclei cometari, permetterebbe il loro impatto sui planetoidi (nuclei di pianeti in formazione), provocando così la creazione degli oceani d’acqua liquida.
Questa potrebbe essere la spiegazione di come si sia formato un oceano sulla Terra, ed amplia anche la possibilità di formazione di pianeti con ricca presenza di acqua nell’Universo, indispensabile per la creazione della vita.
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