I Maya erano una civiltà fiorente dell’America Centrale, grandi astronomi ed inventori di un alfabeto simbolico particolare, ma scomparsi quasi all’improvviso abbandonando le loro grandi città.
Per decenni ci si è interrogati sulle cause di questa sparizione improvvisa, non ultime sono state proposte cause climatiche con siccità devastanti.
Uno studio recente, tuttavia, ha proposto le eruzioni vulcaniche come la causa definitiva dell’annientamento di questa grande Civiltà.
In particolare, sono state trovate le prove che la città di Palenque, la capitale Maya, possa esser stata distrutta da gas incandescenti e ceneri di origine vulcanica.
Il “colpevole” sembra essere stato il vulcano El Chicon, con due eruzioni spettacolari nel 1° millennio.
Si tratta di un vulcano già conosciuto per la spettacolare eruzione verificatasi nel 1982.
Quella del 539 dC, ha influenzato pesantemente il clima di vaste regioni del Messico e del Sud degli States, tanto che le zone meridionali dei territori della civiltà Maya vennero abbandonati.
Un’altra grande eruzione ebbe luogo nel 900 dC.
Lo studioso Pozzo dell’Istituto di Geofisica ha teorizzato che questa eruzione, combinata con quella del vulcano Ceboruco, abbia alterato il clima di gran parte del Nord America, provocando temperature invernali e siccità per gran parte dell’anno.
Attorno all’800 dC la grande città Maya di Palenque è stata colpita da una devastante siccità, con tracce di un pesante strato di ceneri vulcaniche e di elevata quantità di calore.
La civiltà Maya scomparve proprio tra l’800 ed il 900 dC, e la contemporaneità con alcune devastanti eruzioni vulcaniche centroamericane sembra essere ben più di una coincidenza.
Nell’immagine, il vulcano Popocatepetl che minaccia Città del Messico (http://www.examiner.com)
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