Dopo aver minacciato la città di New York, per fortuna in
modo meno violento rispetto alle prime previsioni, adesso l’Uragano caraibico
si è diretto verso le Isole Britanniche, accompagnato da violente piogge e
forti venti.
E’ un destino tipico delle tempeste tropicali ; in una
elevata percentuale dei casi, gli Uragani si immettono nella circolazione ovest
– est delle correnti atlantiche, dopo essere saliti di latitudine verso nord.
La loro potenza però cambia: trovandosi a viaggiare sopra
acque più fredde di quelle Caraibiche, manca il contributo di energia
necessario al sostentamento della tempesta, che si trasforma in una semplice
depressione extratropicale.
In questo caso, comunque, si tratta di un minimo barico di
960 hPa, ed i venti hanno raggiunto picchi di velocità di 62 miglia orarie sui
rilievi scozzesi (circa 110 kmh).
A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
spezzare il “muro” barico anticiclonico che sosta sull’Europa Mediterranea.
Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
depressioni atlantiche contribuiscono ad incrementare il flusso di aria più
mite dalle basse latitudini verso il Mediterraneo, che a loro volta rinforzano
la cupola anticiclonica, che avrà vita lunga sul nostro Paese.
Dopo aver minacciato la città di New York, per fortuna in
modo meno violento rispetto alle prime previsioni, adesso l’Uragano caraibico
si è diretto verso le Isole Britanniche, accompagnato da violente piogge e
forti venti.
E’ un destino tipico delle tempeste tropicali ; in una
elevata percentuale dei casi, gli Uragani si immettono nella circolazione ovest
– est delle correnti atlantiche, dopo essere saliti di latitudine verso nord.
La loro potenza però cambia: trovandosi a viaggiare sopra
acque più fredde di quelle Caraibiche, manca il contributo di energia
necessario al sostentamento della tempesta, che si trasforma in una semplice
depressione extratropicale.
In questo caso, comunque, si tratta di un minimo barico di
960 hPa, ed i venti hanno raggiunto picchi di velocità di 62 miglia orarie sui
rilievi scozzesi (circa 110 kmh).
A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
spezzare il “muro” barico anticiclonico che sosta sull’Europa Mediterranea.
Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
depressioni atlantiche contribuiscono ad incrementare il flusso di aria più
mite dalle basse latitudini verso il Mediterraneo, che a loro volta rinforzano
la cupola anticiclonica, che avrà vita lunga sul nostro Paese.
Dopo aver minacciato la città di New York, per fortuna in
modo meno violento rispetto alle prime previsioni, adesso l’Uragano caraibico
si è diretto verso le Isole Britanniche, accompagnato da violente piogge e
forti venti.
E’ un destino tipico delle tempeste tropicali ; in una
elevata percentuale dei casi, gli Uragani si immettono nella circolazione ovest
– est delle correnti atlantiche, dopo essere saliti di latitudine verso nord.
La loro potenza però cambia: trovandosi a viaggiare sopra
acque più fredde di quelle Caraibiche, manca il contributo di energia
necessario al sostentamento della tempesta, che si trasforma in una semplice
depressione extratropicale.
In questo caso, comunque, si tratta di un minimo barico di
960 hPa, ed i venti hanno raggiunto picchi di velocità di 62 miglia orarie sui
rilievi scozzesi (circa 110 kmh).
A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
spezzare il “muro” barico anticiclonico che sosta sull’Europa Mediterranea.
Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
depressioni atlantiche contribuiscono ad incrementare il flusso di aria più
mite dalle basse latitudini verso il Mediterraneo, che a loro volta rinforzano
la cupola anticiclonica, che avrà vita lunga sul nostro Paese.
Dopo aver minacciato la città di New York, per fortuna in
modo meno violento rispetto alle prime previsioni, adesso l’Uragano caraibico
si è diretto verso le Isole Britanniche, accompagnato da violente piogge e
forti venti.
E’ un destino tipico delle tempeste tropicali ; in una
elevata percentuale dei casi, gli Uragani si immettono nella circolazione ovest
– est delle correnti atlantiche, dopo essere saliti di latitudine verso nord.
La loro potenza però cambia: trovandosi a viaggiare sopra
acque più fredde di quelle Caraibiche, manca il contributo di energia
necessario al sostentamento della tempesta, che si trasforma in una semplice
depressione extratropicale.
In questo caso, comunque, si tratta di un minimo barico di
960 hPa, ed i venti hanno raggiunto picchi di velocità di 62 miglia orarie sui
rilievi scozzesi (circa 110 kmh).
A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
spezzare il “muro” barico anticiclonico che sosta sull’Europa Mediterranea.
Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
depressioni atlantiche contribuiscono ad incrementare il flusso di aria più
mite dalle basse latitudini verso il Mediterraneo, che a loro volta rinforzano
la cupola anticiclonica, che avrà vita lunga sul nostro Paese.
Dopo aver minacciato la città di New York, per fortuna in
modo meno violento rispetto alle prime previsioni, adesso l’Uragano caraibico
si è diretto verso le Isole Britanniche, accompagnato da violente piogge e
forti venti.
E’ un destino tipico delle tempeste tropicali ; in una
elevata percentuale dei casi, gli Uragani si immettono nella circolazione ovest
– est delle correnti atlantiche, dopo essere saliti di latitudine verso nord.
La loro potenza però cambia: trovandosi a viaggiare sopra
acque più fredde di quelle Caraibiche, manca il contributo di energia
necessario al sostentamento della tempesta, che si trasforma in una semplice
depressione extratropicale.
In questo caso, comunque, si tratta di un minimo barico di
960 hPa, ed i venti hanno raggiunto picchi di velocità di 62 miglia orarie sui
rilievi scozzesi (circa 110 kmh).
A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
spezzare il “muro” barico anticiclonico che sosta sull’Europa Mediterranea.
Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
depressioni atlantiche contribuiscono ad incrementare il flusso di aria più
mite dalle basse latitudini verso il Mediterraneo, che a loro volta rinforzano
la cupola anticiclonica, che avrà vita lunga sul nostro Paese.
Dopo aver minacciato la città di New York, per fortuna in
modo meno violento rispetto alle prime previsioni, adesso l’Uragano caraibico
si è diretto verso le Isole Britanniche, accompagnato da violente piogge e
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E’ un destino tipico delle tempeste tropicali ; in una
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– est delle correnti atlantiche, dopo essere saliti di latitudine verso nord.
La loro potenza però cambia: trovandosi a viaggiare sopra
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depressione extratropicale.
In questo caso, comunque, si tratta di un minimo barico di
960 hPa, ed i venti hanno raggiunto picchi di velocità di 62 miglia orarie sui
rilievi scozzesi (circa 110 kmh).
A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
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Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
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A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
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Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
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A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
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Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
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A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
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Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
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depressione extratropicale.
In questo caso, comunque, si tratta di un minimo barico di
960 hPa, ed i venti hanno raggiunto picchi di velocità di 62 miglia orarie sui
rilievi scozzesi (circa 110 kmh).
A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
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Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
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la cupola anticiclonica, che avrà vita lunga sul nostro Paese.
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La loro potenza però cambia: trovandosi a viaggiare sopra
acque più fredde di quelle Caraibiche, manca il contributo di energia
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depressione extratropicale.
In questo caso, comunque, si tratta di un minimo barico di
960 hPa, ed i venti hanno raggiunto picchi di velocità di 62 miglia orarie sui
rilievi scozzesi (circa 110 kmh).
A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
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Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
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la cupola anticiclonica, che avrà vita lunga sul nostro Paese.
Dopo aver minacciato la città di New York, per fortuna in
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E’ un destino tipico delle tempeste tropicali ; in una
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La loro potenza però cambia: trovandosi a viaggiare sopra
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In questo caso, comunque, si tratta di un minimo barico di
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A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
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Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
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Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
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In questo caso, comunque, si tratta di un minimo barico di
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A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
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Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
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A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
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In questo caso, comunque, si tratta di un minimo barico di
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In questo caso, comunque, si tratta di un minimo barico di
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A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
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Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
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Dopo aver minacciato la città di New York, per fortuna in
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In questo caso, comunque, si tratta di un minimo barico di
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Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
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la cupola anticiclonica, che avrà vita lunga sul nostro Paese.
Dopo aver minacciato la città di New York, per fortuna in
modo meno violento rispetto alle prime previsioni, adesso l’Uragano caraibico
si è diretto verso le Isole Britanniche, accompagnato da violente piogge e
forti venti.
E’ un destino tipico delle tempeste tropicali ; in una
elevata percentuale dei casi, gli Uragani si immettono nella circolazione ovest
– est delle correnti atlantiche, dopo essere saliti di latitudine verso nord.
La loro potenza però cambia: trovandosi a viaggiare sopra
acque più fredde di quelle Caraibiche, manca il contributo di energia
necessario al sostentamento della tempesta, che si trasforma in una semplice
depressione extratropicale.
In questo caso, comunque, si tratta di un minimo barico di
960 hPa, ed i venti hanno raggiunto picchi di velocità di 62 miglia orarie sui
rilievi scozzesi (circa 110 kmh).
A prima vista, si potrebbe pensare che questo ciclone possa
spezzare il “muro” barico anticiclonico che sosta sull’Europa Mediterranea.
Ma non sarà così, anzi, spesso proprio queste intense
depressioni atlantiche contribuiscono ad incrementare il flusso di aria più
mite dalle basse latitudini verso il Mediterraneo, che a loro volta rinforzano
la cupola anticiclonica, che avrà vita lunga sul nostro Paese.
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